lunedì 21 febbraio 2011

Riccardo Delleani, Responsabile del National Wholesale Services di Telecom Italia in ELIS


Pubblicazione a cura di Pasquale Russo, allievo del Vocational Master

La classe del Vocational Master ha assistito ad un interessante incontro condotto da Riccardo Delleani, Responsabile National Wholesale Services in Telecom Italia, e da Silvio Laureti, Responsabile Wholesale Services Marketing Telecom Italia (nella foto un momento dell'incontro).

Si sono ampiamente delineate le fasi ed i cambiamenti che hanno portato alla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni (risalente al 1998). Primo tra tutti è stata la nascita dell’ULL (Unbundling Local Loop) che ha permesso ai nuovi operatori telefonici di poter utilizzare le stesse infrastrutture di proprietà Telecom Italia, prendendole “a noleggio”, e creando piani tariffari e servizi per i propri clienti.

In questo modo è stato possibile avere nel mercato più soluzioni alternative che garantiscono maggiore concorrenza e l’abbattimento del monopolio di un dato servizio.

Sono state inoltre chiarite le differenze delle due autorità che regolano gli ambiti in questione, ovvero l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) meglio nota come Antitrust. La presenza di queste due figure ha posto le condizioni generali per la libertà di impresa, consentendo agli operatori telefonici di poter accedere al mercato e di competere con pari opportunità, e per la tutela dei consumatori, favorendo il contenimento dei prezzi e i miglioramenti della qualità dei prodotti che derivano dal libero gioco della concorrenza.

E’ stato infine interessante osservare, mediante alcuni grafici e dati statistici, come il comportamento degli italiani sia variato di anno in anno, interessando una grande evoluzione soprattutto nel campo della banda larga in genere e del “broadband mobile”, in crescita vertiginosa.

Si è anche affrontato il problema del digital divide, caratterizzato in parte dall’assenza di infrastrutture basilari ed in parte da un analfabetismo informatico che si spera di colmare in breve tempo.

L’ultima sfida tecnologica lanciata in chiusura è stata la necessità di individuare soluzioni adeguate per l’installazione della fibra ottica, sia in grandi centri sia in quelle zone definite “a fallimento di mercato” : una passo fondamentale da non legare al mero ritorno economico e che non vada, negli anni avvenire, a creare un’Italia a “due velocità”, ma un’unica importante soluzione globale che fornisca a tutti gli utenti una grande operatività, a testimonianza di una presenza responsabile degli enti governativi, in piena coerenza con le normative e gli obiettivi comuni europei.

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